JANAS

Le forme dell’infinito

“Ho dietro di me millenni di silenzi, di tentativi di poesia, di pani delle feste, di fili di telaio”.

Da questa frase di Maria Lai, meravigliosa artista sarda, prendo spunto per il mio progetto. Un viaggio on the road per raccontare una Sardegna misteriosa e affascinante.
È un tentativo di conservare, di non dimenticare, di guardare alla memoria come cosa viva, alle piccole storie quotidiane come grandi tesori, l’arte di Maria Lai.
E anche la fotografia, a suo modo, può rendere afferrabile un pezzetto di infinito: in fondo l’uomo ha da sempre paura della dimenticanza, dell’oblio.
Per questo nasce il racconto. Per tenere traccia del nostro passaggio in questo mondo.
Che sia in parole, musica, immagini è un tentativo di comprendere e “far proprio” almeno un frammento di universo.
Ho quindi scelto di creare un racconto sospeso fra mito e realtà, fra leggenda e verità. Un antico telaio, tre donne, come tre Parche, a tessere il filo che sarà poi la trama di un viaggio in camper tra coste e entroterra di un’isola nel mezzo del mar Mediterraneo: la Sardegna.
Di tappa in tappa ho incontrato paesaggi e scenari sempre differenti, fra strade di montagna profumate di elicriso e acque cristalline, fra paesini abbarbicati a rocce imponenti e colline morbide e sinuose tanto da ricordare il corpo di una donna, fra pastori, pescatori, danzatori e musicisti, fra giovani che mantengono viva la tradizione indossando maschere antiche e artigiani detentori di una memoria fatta di gesti più che di parole, ho raccolto la bellezza di un’isola straordinaria.